Mulino del Maglio
Sulla Roggia Rile e così denominato perché le sue ruote azionavano una il maglio e l’altra il mantice per la lavorazione del ferro, del rame e del bronzo. Nel 1391 i Deputati della Fabbrica del Duomo, chiesero a Lombardo de Ozeno di forgiare per loro un certo numero di “chiavi e leve”, tiranti ed elementi di giunzione per pietre e legni destinati all’edificio sacro, simbolo di Milano. Alla fine del 700 cessata l’attività del maglio, il mulino venne utilizzato con il torchio per produrre olio di lino.
Mulino Roma
Sulla Roggia Roma presso l’omonima cascina dei nobili Roma (poi Orsini di Roma), è citato nel 1488 e nel settecento aveva due mole per i cereali e una pila di riso.
Mulino Trinchera
Nel corso dei secoli risulta mosso dalle acque delle rogge Lusuera o Gambarera, è citato nel 1446 e aveva una mola per frumento e una per mistura; nel 1880 vi risulta un torchio ad olio.nel cinquecento fu dei Trincheri e dei Melzi e nell’ottocento dei Cagnola.
Mulino di S. Maria del Bosco
Sulla roggia Gambarera, è citato nel 1482, quando aveva tre mole (una per frumento e due per mistura); pochi anni dopo era dotato anche di due pile per il riso.
Mulino Molinazzo
Un mulino sulla roggia Lusuera con questa denominazione è ricordato nel 1631 e disponeva di due mole (una per il frumento e una per segale)
Mulino di Bugo
Un mulino sulla roggia Schiaffinata e che disponeva di due mole (una per il frumento e una per segale)